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Il gatto volpino si era innamorato,
di una gatta volpina che abitava dall’altra parte della valle.
L’aveva vista un giorno al mercato,
quando era andato a comprare i copri-coda,
(perché i copri coda, d’inverno, sono molto importanti) …
E la volpina, invece, era andata a comprarsi
dei guantini di peluche,
e anche dei copri orecchi,
sempre per l’inverno.
E … e si erano subito innamorati,
soprattutto lui,
ma anche lei, penso …,
però lui sapeva che era innamorato lui, soprattutto,
e … voleva rivederla subito a tutti i costi.
Soltanto che lei era molto lontana …
stava dall’altra parte della valle …
E allora, per poterci andare, bisognava prendere un cavallo …
però lui non sapeva
andare a cavallo …
Si poteva prendere anche, eventualmente, senò, una pecora …
ma lui, con le pecora …
non ci aveva mai avuto molta simpatia:
erano troppo grasse, grosse …
salivi di qua, e cascavi di là …
salivi di sopra, e cascavi di sotto …
poi tutti quei peli …
Insomma gli veniva l’allergia,
starnutiva tutto il tempo, e …
non poteva prendere una pecora.
Allora, l’ultima soluzione era di prendere una tartaruga.
Ma siccome la tartaruga era troppo lenta …
ne prese tre.
E le mise una davanti all’altra, e poi la slitta,
poi si mise sopra alla slitta delle tartarughe,
e gli disse:
-“Avanti! Su!!,
Adesso andiamo dall’altra parte della valle!”
-“Dall’altra parte della valle!”, dissero le tartarughe,
“Ma che, sei matto?
Ci vorranno tre, quattro anni,
prima che arriviamo dall’altra parte della valle!
Noi….
Noi, al massimo, siamo state, quando eravamo più piccoline,
fino al bordo del nostro campo …
E una volta, … da grandi, … siamo andate anche
un pezzetto vicino al campo quell’altro, che è lontano quasi il doppio, …
Ma poi basta! Ci siamo dovute riposare un mese,
per questa faticaccia che abbiamo fatto!”.
-“Come sarebbe !!”, disse il gatto volpino,
“Il mio amore mi aspetta! Non è possibile!”.
E allora trovò un ingegnoso sistema.
Mise una bella foglia di lattuga, sopra, attaccata a un filo, …
e il filo lo mise attaccato a un ramo, …
E con questo ramo, e la foglia di lattuga
attaccato davanti al muso della prima tartaruga, successe che …
la tartaruga, che è molto ghiotta di lattuga,
cominciò a camminare molto velocemente verso la lattuga …
ma lui era sulla slitta dietro, …
e camminava veloce come la tartaruga,
perché era la tartaruga che spingeva la slitta …
quindi questa tartaruga non raggiungeva mai la lattuga,
e tutti andavano di gran velocità …
Gran velocità, sempre rispetto a come va una tartaruga, eh!! …
ossia:
molto meno di una pecora,
molto meno di un cavallo,
molto meno di una macchina,
molto meno di un aeroplano,
molto meno di un angelo …
E insomma cominciarono questo viaggio.
Siccome la valle era profonda e scura,
quando arrivarono giù, era pure notte.
Notte, buio,
e c’era pure un fiumicello, nero, nero, che faceva :
“Ghhhhhh!!!!! “,
arrabbiatissimo,
e che gli impediva di passare.
“Eh!”, gatto volpino pensò,
“Qui ci vuole proprio una soluzione, …
e soltanto uno innamorato
può trovare una soluzione come la mia …”.
E mise insieme tante fogliettine,
tutte quante legate con un bacettino, una all’altra fogliolina,
e fogliolina fogliolina, fece un bel ponticello,
poi ne fece un altro, e lo mise sopra il primo,
e poi ne mise un altro sopra il secondo,
finché diventò un ponticello bello forte.
E le tartarughe, e lui, e la slitta ci salirono sopra,
e riuscirono a passare dall’altra parte.
Intanto si era fatta quasi mattina,
e cominciava a salire su il Sole.
E c’erano delle stelline furbette furbette …
che non se ne volevano andare dal cielo,
e facevano tanti sorrisini,
e lui non capiva perché …
“Come mai fanno tutti questi sorrisini, queste stelline?
Che cosa mi vogliono dire?”
“Eh!!, sì, sì!!”, dicevano le stelline,
“Vieni, vieni! Guarda, guarda! Sì, sì, … !!”,
e piano piano, si smisero tutte sopra la casetta della volpetta.
E la volpetta era tutta piena di stelline sopra la testa,
una meraviglia, una principessa …
Il nostro gatto volpino, quando arrivò lì vicino e la vide, …
cascò giù come un baccalà, una pera cotta e un salame,
(tutti e tre insieme, una botta in testa!!),
e svenne …
Non si ricordò più neanche perché era venuto lì.
La gatta volpina, allora, subito lo raccolse,
gli sventolò il naso, gli fece un budino,
e … gli diede alla fine anche un bacio sul naso….
E a questo punto il volpino …
si svegliò subito, …
perché nelle favole si fa cosi.
Ma quando vide la volpina che gli dava un bacio …
svenne di nuovo!
Allora la volpina disse:
“Questo volpino è un pochettino debole di salute,
mi sembra un po’ gracile …
non vorrei che fosse anche un po’ malato … !
Chiamiamo un dottore !!”.
Eh! fosse facile …
Infatti, l’unico dottore che c’era da quelle parti,
era l’orso Babbù, …
che era il più grosso che ci fosse lassù …
Una cosa così grossa, ma così grossa,
che non riusciva ad entrare nella porta della casa della volpina.
E allora cosa dovettero fare?
Dovettero portare fuori il malato.
E anche c’era la neve, fuori, nel frattempo!
Allora :
il gatto era al freddo,
il dottore era al freddo,
la volpina era al freddo,
e si presero tutti e tre un bel raffreddore!!
Insomma dovettero chiamare l’ambulanza.
L’ambulanza arrivò con l’elicottero,
e portò via tutti quanti.
Fuori che il dottore,
perché lui aveva già le medicine,
ma soprattutto perché pesava troppo …
Li portarono subito nel reparto dei raffreddati,
che era un posto dove c’era molto riscaldamento,
per superare il raffreddamento …
C’erano camini a destra, camini a sinistra,
pentole che bollivano con l’acqua,
e … c’era persino anche un ventilatore phon …
Insomma! Una cosa che non si sopportava, sembrava una sauna …
Il raffreddore passò subito.
Ma questi due …
si riscaldarono talmente tanto,
che quasi quasi prendevano fuoco … !!
E allora si diedero un bacio,
E allora fecero una bella fiamma tutti e due insieme …
E così se ne tornarono a casa,
sopra una foglia di banana,
sai, quelle larghe …
che era spinta dal vento della fiammella,
e volteggiava leggera leggera, …
finché arrivò vicino a casa.
E lì atterrò;
e c’erano ancora le tartarughe
che ancora stavano dormendo per riposarsi del lungo viaggio …
E questa volta il volpino disse:
“Adesso prendiamo altre tre tartarughe,
così facciamo sei tartarughe,
e ci possono portare tutti e due….
e torneremo dentro la mia casetta…..”
Allora così fecero la strada all’indietro,
fino al fiumicello
che era diventato tutto rosa e sorridente,
e poi fecero la salita,
che stavolta c’era pure l’ascensore,
che non fecero nessuna fatica …
e così tornarono a casa,
e vissero a lungo felici e contenti …